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In che modo le varie professioni cambieranno rispetto alle esigenze della società futura? Come potranno contribuire a risolvere i problemi che ci troveremo ad affrontare?”
Queste sono alcune delle domande da cui prende avvio lo spazio multidisciplinare costituito da psicologi, avvocati, architetti e ingegneri in occasione del Festival della Psicologia 2018.
Partendo dal presupposto che i giovani professionisti del futuro si troveranno sempre più a confrontarsi con scenari complessi e in rapida evoluzione, la Consulta Giovani Psicologi del Lazio ha ritenuto importante focalizzare l’attenzione sull’interprofessionalità, come un aspetto importante per l’avvio e lo sviluppo professionale e con cui, quindi, bisognerà imparare a confrontarsi. Infatti, già ad oggi, i professionisti che riescono ad analizzare i problemi da più punti di vista, riescono a coglierne meglio la complessità e, quindi, ad individuare più facilmente possibili soluzioni e risorse di sviluppo.
Lavorare in equipe, utilizzando un approccio multidisciplinare, sarà quindi una delle grandi sfide a cui verranno chiamati i giovani professionisti e questo impone di rivedere sia l’assetto culturale sia quello di lavoro, meglio se già dalle prime fasi di avvio carriera. Per questo, durante il Festival verrà dedicato uno spazio di presentazione delle competenze trasversali dei liberi professionisti, evidenziandone il contesto lavorativo, le potenzialità di sviluppo e il valore aggiunto delle collaborazioni tra freelance.
Al fine di stimolare la creatività e individuare strade inconsuete di collaborazione tra professionisti, un team di giovani afferenti all’Ordine degli Psicologi, degli Avvocati, degli Architetti e degli Ingegneri offrirà un esempio concreto di cooperazione e integrazione presentando un’idea progettuale nata intorno ad un possibile problema di grande impatto per il futuro: l’accoglienza dei minori migranti.
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